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Teatro Ghione, colore ardore e dolore nell’arte di Van Gogh il 18 e 19 aprile

Redazione
Eventi

Uno spettacolo scritto diretto e interpretato da Mirko BaldassarreEmarginato in vita e celebrato dopo la morte, geniale ed incompreso, eccentrico autodidatta capace di travolgenti passioni e desolati momenti di sconforto e afflizione, autore di quasi novecento dipinti (di cui uno solo venduto in vita) e oltre mille disegni, Vincent van Gogh riuscì a portare la luce ed il colore a farsi espressione della sua anima travagliata e della sua breve e tormentata esistenza.“Trovo che nel mio lavoro c’è in fondo un’eco di quello che mi ha colpito. Vedo che la natura mi ha detto qualcosa, mi ha parlato” scriveva in una lettera al fratello Theo. Ri-ascolteremo” quell’eco durante lo spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Mirko Baldassarre, quella risonanza profonda che Vincent van Gogh riprodusse sulla tela con la forza del colore puro, steso con furia, con spesse, intense e pastose pennellate dalle forme tormentate che richiamano spirali o fiamme protese verso il cielo, quasi gorghi titanici e vorticosi, spasmodici, tumultuosi ed inquieti turbinii di colori e di forme.La vita e l’arte di Van Gogh prenderanno forma attraverso immagini, filmati, visioni, letture interpretate di alcune lettere scritte dal pittore all’amatissimo fratello Theo.Una vita talvolta atroce per il carico di sofferenza che ha comportato, ma abitata da una formidabile immaginazione e un inquieto e torbidovagheggiare che esplode nei rossi accesi, nei caldi arancioni, nei lilla pallidi, nei gialli indiani, nei blu cobalto e nella struggente contemplazione del miracolo della natura con i suoi campi di grano e le notti stellate. Natura che a volte concede al pittore pace, quiete e conforto, altre volte è terribile, minacciosa ed ineluttabile, di fronte alla quale la pittura é espressione di un sentimento di fragilità e inconsistenza dell’uomo al cospetto della sublime e soverchiante immensità dell’universo.La vita, i capolavori, la giovinezza inquieta e le delusioni amorose, l’esperienza come predicatore nelle miniere, la scelta della pittura, l’arrivo a Parigi nel cuore dell’arte, la fuga in Provenza alla scoperta della luce, la (presunta) follia, il tragico epilogo: questi i momenti rievocati durante lo spettacolo, concepito come un’esperienza totalizzante per lo spettatore, come un’immersione profonda nel colore, nell’ardore e nel dolore di Van Gogh, a cui la natura “aveva parlato” e alla quale il pittore aveva risposto con le sue pennellate di colore, vere proiezioni di un’anima che ancora oggi ci tocca, ci stupisce, ci emoziona e ci commuove, suscitandoci quel sentimento di pietà e di partecipazione emotiva che non ci lascia più dopo aver letto le drammatiche parole che l’artista scrisse al fratello prima della tragica morte : “Nel mio lavoro ci rischio la vita e la mia ragione vi si è consumata a metà”.DETTAGLIInizio:18 AprileFine:19 AprileCategoria Evento:Stagione 2022/2023ORGANIZZATORETeatro GhioneTelefono:06/6372294Email:info@teatroghione.it